“Sono ancora sulle ali dell’entusiasmo” sono le parole “a freddo” del folignate Andrea Santarelli, reduce dall’Oro nella spada a squadre del Campionato del Mondo di Scherma di Milano. Mentre si trova in questi giorni a Las Vegas per tenere un campus di spada, l’umbro – già vicecampione olimpico a squadre di Rio de Janeiro 2016 – ci rivela: “Mi sento su un altro pianeta. È un sogno che si realizza”. Poi esterna le sue considerazioni sul quartetto della Nazionale di spada del quale fa parte, insieme a Davide Di Veroli (Argento individuale alla rassegna iridata), Gabriele Cimini e Federico Vismara: “Credo che questa squadra sia forte e che abbia funzionato alla grande, come sempre. Se qualcuno tira peggio, un altro componente tira meglio, esercitando una forza di gruppo che ci fa eccellere. Mi definiscono il capitano, e formalmente è vero per anzianità ed anni di esperienza, in realtà, all’atto pratico, non abbiamo ruoli all’interno della squadra; ed è proprio l’essere alla pari che la fa funzionare così bene”. Dopo questa gara, il quartetto della Nazionale di spada maschile è primo nella classifica internazionale: “Sono 128 punti che pesano molto per la qualificazione olimpica, e siamo già a buon punto, quindi possiamo affrontare la prossima stagione con serenità e consapevolezza della nostra forza. Allo stesso tempo, tuttavia, lavoreremo al massimo per affrontare al meglio Parigi 2024”.
“Il Mondiale sarebbe potuto andare sicuramente meglio, sia la mia prova individuale – rispetto a come lo avevo preparato ed al mio stato di forma – che quella a squadre” sono invece le parole del fiorettista ternano, Alessio Foconi. L’aviere, nella rassegna iridata di Milano, aveva ceduto il passo al giovane egiziano Tolba per l’accesso ai sedicesimi. “C’è stata molta amarezza e dispiacere; le aspettative, infatti, erano alte, ma questo è lo sport: si vince e si perde, nonostante l’allenamento e l’impegno. Ora sono in fase di riposo ed impiego il tempo libero sistemando gli impegni casalinghi, per cui per le vacanze vere e proprie se ne parlerà alla metà di agosto. Poi si ricomincerà con le attività lavorative della scherma: un campus e l’inizio della preparazione atletica. Con l’avvio della nuova stagione agonistica, a settembre, partirà l’anno olimpico, dove si conclude tutta la fase di qualificazione per i Giochi di Parigi 2024. La squadra (il quartetto di fioretto maschile, ndr) non è ancora qualificata, e punteremo a farlo il prima possibile. Chiaramente il desiderio di fare bene è tantissimo. Ho tanta voglia di ricominciare, con la consapevolezza di tutti gli errori commessi e con la chiarezza del giusto approccio mentale da perseguire, maturato grazie a questa esperienza in più – che non guasta mai. Il mio obiettivo è conquistare la partecipazione ai Giochi, sia per l’individuale che il posto in squadra, puntando a vincere in entrambi i casi; e lo dico con estrema serenità ormai, senza scaramanzie. So che devo allenarmi al massimo per riuscirci, e se poi le cose dovessero andare a mio favore, bene, se dovessero andar male, pazienza. Dobbiamo essere in pace, perché avremo comunque imparato, nella scherma e nella vita. La cosa certa è che metterò anima e corpo nel mio intento, darò il mille per mille”.